martedì 22 dicembre 2009

Libri sotto l'albero!

Il Natale è alle porte.

Si incartano gli ultimi regali...Magari si comprano ancora gli ultimi regali..Per quelli di voi che non sapessero cosa regalare ai propri figli, nipotini, cuginetti, consigliamo di regalare un libro..Perchè?

Perchè regalando un libro ai vostri bambini regalate molto più di una storia....Regalate un'occasione unica e irripetibile di crescita! Leggere fiabe ad alta voce stimola infatti lo sviluppo cognitivo del bambino, la sua capacità di esprimere le emozioni, lo sviluppo del linguaggio e delle sue abilità sociali e culturali, oltre a promuovere e rafforzare i legami familiari e la relazione genitori/figli.

Ai genitori sono richieste molte abilità e capacità per accudire al meglio il proprio bambino: nutrirlo,addormentarlo, giocare con lui etc...Non dimentichiamoci però di un' altra attività di cura di pari importanza: leggere ai bambini, “nutrirli” di parole (e non solo di latte e pappette).

Un bambino è troppo piccolo per “pensare” per come noi “grandi” intendiamo in termini razionali questa funzione...La sua struttura mentale non ha l'ampio potere di astrazione di quella adulta, è ancora poco in grado di elaborare concetti astratti e formulare ipotesi.

Attraverso la lettura però il bambino conosce il mondo (senza muoversi da casa) e il modo in cui stare nel mondo: la lettura potenzia la capacità di pensare, stimola la curiosità, la fantasia, l'immaginazione, la memoria, l'attenzione.

Anche se i bambini molto piccoli non sanno leggere, l'esposizione alla parola (udire le parole delle fiabe tramite la voce di mamma e papà) e vedere i segni grafici di cui sono fatte (le parole scritte sul libro) influisce sulla loro futura capacità di comprendere le parole e quindi poi anche di usarle! Arrichisce il vocabolario, migliora la qualità lessicale e favorisce il successo scolastico...

I bambini abituati alla lettura sviluppano nel tempo maggiori risorse umane e sociali: sono quei bambini che se la cavano meglio...che sanno affrontare meglio le situazioni e risolvere prima i problemi. E anche in questo senso la lettura sembra giocare un ruolo importante...Come?

I bambini si identificano ben presto con i personaggi delle storie e in questo modo possono sperimentarsi nelle più svariate situazioni!Non dimentichiamoci poi che attraverso la favola il bambino viene a contatto anche con le sue emozioni: la paura (per aver incontrato un leone nella giungla ) la sorpresa (per aver trovato un tesoro nascosto in fondo al mare) la felicità (del principe che trova la sua principessa), etc...

La favola insomma più di ogni altra narrazione è un canale di accesso privilegiato per conoscere il mondo e le proprie emozioni: i bambini possono cosi' costruire i primi pensieri sulla realtà che li circonda, riconoscere ed esprimere le paure e le gioie che hanno dentro di loro ed esprimere queste emozioni in una situazione protetta: dentro l'abbraccio di mamma e papà.


Quando iniziare a leggere fiabe ai propri bambini?

Data l'attività e la ricettività del bambino già durante la vita intrauterina sarebbe auspicabile e consigliabile leggere fiabe ai propri bambini già durante la gravidanza...

Il feto entra in contatto, mediante i suoi organi di senso, con l'ambiente materno e quindi con gli stessi stati emotivi e psicologici sperimentati dalla madre, e di tutto ciò che egli percepisce nella vita uterina resterà “una traccia” nella sua memoria e su questi precoci apprendimenti si costruirà progressivamente la sua struttura mentale. La comunicazione che si instaura tra la madre e il feto è determinante per l'importantissima relazione di attaccamento madre-bambino.
L'attaccamento, fondamentale per il successivo sviluppo psichico del bambino non inizia dunque nei primi attimi successivi al parto, bensì comincia molto prima e si instaura durante tutti i nove mesi di gravidanza.
Durante questi 9 mesi si crea un rapporto simbiotico tra madre e bambino, simbiosi che viene a modificarsi nel momento in cui il bambino nasce.

Spesso le mamme,a pochi giorni dal parto, esprimono ” nostalgia” per la pancia che non c'è più...Ma non perchè si preferivano più rotonde e morbide...ma come se perdere la pancia potesse rimandare all'aver perso “ l'esclusiva” sul rapporto con il bambino. Dopo il parto ci sono i papà e tutte le altre figure di riferimento con cui”condividere”il bambino....

Ma la mamma è la mamma (per la gioia dei papà...), tant'è che da subito il bambino riconosce la sua voce e la sa distinguere da tutti gli altri, a conferma dell'esistenza di una relazione con la madre , insaturata già durante il periodo prenatale: una tale preferenza non può essersi infatti sviluppata nelle poche ore di vita extrauterina trascorse dalla nascita, ma deve essersi stabilita nei periodi precedenti.

Gli elementi fondamentali del suono (scansione, ritmo e intonazione) cominciano quindi a essere memorizzati fin dalla vita intrauterina; sembra evidente insomma che esiste fra madre e figlio un legame prenatale costituito dai suoni.

La nascita comporta per il neonato un importante cambiamento: da un ambiente acquatico i cui confini sono le pareti calde, confortevoli e sicure del ventre materno,ad un ambiente aereo, dai confini estesi, sconosciuto, sovrabbondante di stimoli,molti dei quali nuovi e inconsueti.

Tutti gli stimoli ritmico-acustici che il bambino ha esperito nel ventre materno hanno, se riascoltati dopo la nascita, il potere di rassicurarlo, di condurlo dall’agitazione alla tranquillità.

Diventa importante quindi per la coppia madre/bambino la continuità tra l’esperienza sonora prenatale e quella postnatale:è bene che la madre (ma anche il papà) legga fiabe al bambino,gli parli, canti una filastrocca per lui, sia prima che dopo la nascita!Anche perchè, una volta nato, queste saranno tutte occasioni per imparare a conoscerlo sempre più, attraverso le sue reazioni alla voce.

Ecco come la voce diventa vero e proprio strumento che facilita la relazione con il proprio bambino.

Perchè? Perchè leggere ad alta voce una fiaba al nostro bambino, magari racchiusi in un abbraccio, o sdraiandolo sulla nosta pancia, è un’attività totalizzante, spesso vissuta in modo entusiastico dai bambini proprio perché garantisce loro un’interazione piena ed esclusiva con la persona adulta.

Il genitore può ritrovare nel momento della lettura quel contatto pelle a pelle che ha caratterizzato la fase di vita intrauterina del bambino, e il grande vantaggio è che lo possono fare anche i papà!!! Attraverso la lettura anche i papà hanno l'occasione per vivere “ con la pancia” il contatto con il loro bambino.
Per questo nella genesi di un buon sviluppo psichico del bambino l'attenzione è caduta anche, oltre che sulla madre, anche sul padre e sull'interazione di coppia e dell'intera famiglia.

La presenza e il coinvolgimento del padre è di estrema importanza per lo sviluppo del bambino, quidi l'attenzione viene sempre più spostata, dal rapporto madre-bambino, alla triade madre-padre-bambino; il futuro padre contribuendo a mantenere un'atmosfera di sostegno, protezione, serenità e comunicando con il bambino attraverso la propria voce e il contatto, crea le basi per il primo legame, fondamentale per lo sviluppo relazionale futuro del bambino.
E non
dimentichiamo l'utilità della lettura per “cementare” ulteriormente il rapporto di coppia, durante la gravidanza e dopo la nascita del bambino: la lettura della favola (alla “pancia” o al bambino ormai nato) può essere infatti un momento in cui la coppia, prima di tutto, si incontra e si sperimenta in un'intimità nuova.


La lettura quindi gioca un ruolo importante per far nascere nei bambini, il più precocemente possibile, il piacere dell'ascolto e il gusto della narrazione e, di conseguenza, il desiderio di imparare a leggere e la motivazione per continuare a farlo, negli anni successivi, anche al di fuori della scuola.





venerdì 27 novembre 2009

incontro


Buongiorno a tutti, siamo lieti di segnalarvi l' incontro di informazione sul tema della genitorialità che si terrà mercoledi' 2 Dicembre dalle 17 alle 18.30 presso la sede dell' Associazione In-Oltre (Via San Pio V n.4 - Torino, a due passi da Porta Nuova)
L'ingresso è gratuito. Per questioni organizzative è necessaria la prenotazione entro lunedi' 30/11/2009. Se pensate che queste informazioni possano interessare qualcuno che conoscete ci fareste cosa gradita INOLTRANDO l'email. GRAZIE!

Associazione In-Oltre
via san PIO V, 4
Torino
associazioneinoltre@gmail.com

venerdì 18 settembre 2009

tutti in classe!




Settembre…le vacanze sono ormai un ricordo e si pensa alla nuova stagione che è ormai alle porte…
Stagione di cambiamenti, soprattutto per tutti quei bambini che iniziano il loro percorso nella Scuola di infanzia.
Mamma e papà giungono ad un traguardo importante quando devono affrontare il “distacco” dal loro bimbo, e ciò avviene in modo "ufficiale" quando giunge il momento dell'inserimento nella Scuola dell'Infanzia del loro figlio.
Sia che si tratti di un inserimento al Nido o alla Scuola Materna, il bambino affronta un grande cambiamento: entra in contatto con una realtà sociale più ampia, sviluppa relazioni con i propri pari e con nuovi adulti di riferimento(educatori), si confronta con nuove esperienze e nuovi modi di stare con gli altri.
E i genitori?Come vivono questo momento?
Alcuni genitori vivono con ansia il momento dell’ ingresso dei loro figli nella scuola; “...e se non si trova bene con i suoi coetanei? E se si isola?E se non lo fanno giocare? E se si mette a piangere? E se litiga con gli altri bambini?”
Farsi queste domande non significa essere dei “cattivi genitori”…Da un lato siamo contenti che i nostri figli facciano questa esperienza che li aiuterà a crescere al fianco di altri bambini, ma dall’altro lato abbiamo paura che non si trovino bene, e che senza mamma e papà al loro fianco non sappiano “proteggersi”.
Il primo suggerimento è pensare che i bambini possiedono impensabili capacità nell'affrontare il distacco dalla famiglia soprattutto se i genitori permettono loro di vivere questi distacchi, e di sperimentarsi nella situazione nuova in cui si trovano…

Ecco alcuni suggerimenti per sopravvivere (da genitore) a questo momento delicato:

  • mostratevi sereni e contenti per questa nuova esperienza, anche se dentro di voi le ansie vincono sull’entusiasmo…
  • non cedete al primo capriccio del bambino: è anche “normale” che non sia al settimo cielo se la routine a cui era abituato ora viene sconvolta (i “minuti contati” del mattino sono concetti difficilmente comprensibili per un bambino, figuriamoci per un infante…).Prvaimo a pensare al tipo di messaggio che diamo a nostro figlio se lui ci chiede di non andare all’asilo “perché no” e noi acconsentiamo…E’ come confermargli (non in maniera esplicita …ma il messaggio passa ugualmente) che ha ragione a non voler andare in “quel posto nuovo là”…e che forse è meglio stare dove c’è la mamma o il papà… Che guaio però quando magari dopo una settimana di capricci (e di vittorie del bambino) quella mattina proprio non potete rinunciare a un impegno di lavoro e nonostante il “super capriccio” il bambino verrà “lasciato”all’asilo…Ecco, il bambino non deve sentirsi allontanato da noi e tanto meno abbandonato.


Alcuni suggerimenti pratici:

  • parlate con il vostro bambino e fategli capire che ora è un bambino grande e quindi può andare a scuola! Presentategli la scuola, come un posto nuovo in cui avrà la possibilità di conoscere tanti bambini e di giocare con loro.
  • inserite tra le mete delle vostre passeggiate con lui la scuola,in modo da “familiarizzare”con questo nuovo luogo. Lungo il tragitto casa-scuola potreste trovare anche alcuni luoghi e attività gradite al vostro bambino e che potranno essere “utilizzate” anche come stimolo in quei giorni in cui il capriccio regnerà sovrano…(ad esempio andare a scuola passando davanti al negozio di giocattoli per vedere i nuovi arrivi…)
  • non sgridatelo quando piange ma trasmettetegli sicurezza con tenerezza e carezze( anche ai “grandi” capita a volte che quando si sta per superare un momento difficile, si pianga)
  • salutatelo e ( con decisione !) andate via evitando di continuare a salutarlo. Sfuggite la tentazione di nascondervi per vedere quello che fa. Potreste correre il rischio di essere scoperti e visti e questo non sarebbe rassicurante per il bambino.
  • seguite i suggerimenti delle maestre!(non rivendicate che voi siete il genitore e che quindi sapete cosa è meglio per il vostro bambino!)
  • portatelo per un paio d'ore a scuola senza la fretta di lasciarlo per tutto il giorno
  • evitate, se possibile, di lasciarlo a scuola durante il riposo pomeridiano fino a che non si è inserito
  • evitate in sua presenza di fare commenti negativi sulle insegnanti e parlate bene con lui delle maestre!

Sappiate che l’inserimento non è facile e costa tempo e fatica, inoltre se conosciamo i nostri figli, sappiamo che ognuno di loro è diverso, ha i propri ritmi e necessita di un “tot” di tempo per inserirsi a scuola.
Infine ricordatevi che se vostro figlio è sereno, è disposto ad accettare tutto quello che la scuola gli propone, essendo per lui un nuovo mondo.
Vivete insieme giorno dopo giorno con gradualità questo passaggio,con la certezza che il nostro bambino sarà in grado di superare un momento difficile. Questo equivale a infondere fiducia nel bambino.

venerdì 3 luglio 2009


Siamo ormai in piena estate ed è ora di preparare le valigie per partire per le vacanze.
Già..Le vacanze… Quel periodo tanto agognato da noi ”grandi”… Quel momento in cui riuscivamo a “staccare la spina” a smettere di pensare e a riposarci… Eppure..ora che abbiamo i bambini le vacanze non appaiono più cosi’ riposanti… Anzi, il solo pensiero di preparare tutto e partire per la vacanze già ci stressa…
Ecco allora dei piccoli consigli perché la vacanza formato famiglia” sia serena e indimenticabile…
Ai vostri bambini poco interessa se si trovano in Polinesia oppure sulla spiaggia della propria città. L’importante per loro è che ci siate voi. Il particolare momento storico ci obbliga magari a ridimensionare le nostre mete, a diminuire i giorni di vacanza...Ma anche stando a casa si possono fare delle splendide vacanze; un picnic in campagna, un giorno in piscina, una passeggiata in centro in bicicletta…L’importante non è cosa fate ma quanto siete presenti in quel che fate...Provate a pensare alle vostre vacanze da bambini; ricordate gli hotel a 5 stelle oppure le corse nel giardino della nonna in campagna e il gioco del nascondino con i bambini del cortile?
I ritmi lavorativi non permettono di dedicarci ai nostri bambini come vorremmo, e il periodo della vacanza può essere invece il momento giusto per farlo. Non c’è lo stress del lavoro, la corsa in auto per fare la spesa… Godetevi questi momenti, sapete benissimo che durano soltanto un mese l’anno...E se tra una gita e l’altra non riuscite a pulire il tappeto del salotto o a ripulire la macchina…insomma…non cascherà il mondo… Rimandate il tutto a quando tornerete al tran tran quotidiano.

Se trascorrete le vacanza lontano da casa, ricordatevi che I bambini hanno dei tempi più lunghi di noi “grandi” per abituarsi a un cambiamento (cambiare città, trovarsi in un hotel, provare cibi nuovi, temperature diverse…) pertanto è bene rispettare il loro “nervosismo” dei primi giorni e magari non peggiorare la situazione strapazzando i bambini con ritmi esasperanti; ad esempio se il vostro bambino è abituato ad addormentarsi alle 21 non potete pretendere che stia in giro con voi tranquillo e sereno senza nemmeno un capriccio fino alle 24…Probabilmente ciò non avverrà…Quindi anche in vacanza rispettate i loro ritmi…Sarà un po’ meno vacanza per voi, ma sarà sicuramente una vacanza più serena per tutti…

Ai bambini l’estate piace: nuovi amici, vita all’aria aperta, emozioni. E tutto questo si può tradurre con una super attività, in spiaggia, in campagna dai nonni, al parco…
E può capitare che si facciano male… Una caduta, l’incontro con una medusa., la puntura di un insetto. Prima di tutto pensate che potrebbe capitare anche a voi “grandi”, senza che siate andati a cercarvela… Quando un piccolo si fa male, quindi, bisognerà innanzitutto mantenere la calma, poi ripetergli un’unica frase tranquillizzante, come: “Vedrai, andrà tutto bene”, e non “Stai fermo”, “Adesso arriva l’ambulanza” ”Ecco, lo sapevo che ti saresti messo nei guai” oppure”Sei il solito disattento”. e così via
Il bambino non va considerato come un essere fragile da proteggere a tutti i costi. Ci sono le pomate per togliere il dolore. E le parole giuste che consolano.
Non minimizzate la sua paura. Invece di dire: “Non è successo niente”, “Non fare il bambino piccolo”, va spiegato con calma quello che gli sta capitando: “Guarda com’è diventato rosso ma adesso la mamma mette la pomatina magica cosi’ il male passerà”

Se soggiornate in luoghi in cui avete occasioni per incontrare animali (dal cane alla medusa, dall'ape alla marmotta)osservate con i bambini il comportamento degli animali, potrà essere una buona occasione per trascorrere del tempo insieme e imparare cose nuove… Osservate anche i comportamenti che il bambino ha con gli animali…Se tira sempre la coda al gatto è facile che si troverà un graffio prima o poi…
E se non mette il cappellino o la crema protettiva? Non ditegli bugie del tipo” il sole fa male” , perché si rischia di fargli apparire il mondo come un luogo minaccioso, ma inventatevi una storia. “La crema magica che combatte i raggi del sole cattivi e fa atterrare quelli buoni sulla nostra pelle” mentre il cappellino diventerà “lo scudo magico che ci permette di costruire bellissimi castelli in riva al mare o ci rende invisibili per passeggiare nel bosco alla ricerca degli gnomi …

Spero che questi piccoli suggerimenti possano aiutarvi a trascorrere una vacanza serena con i vostri pargoli…
BUONA ESTATE A TUTTI!

venerdì 10 aprile 2009

BUONA PASQUA


La Pasqua si avvicina...

e con lei anche il magico momento in cui i vostri bambini "armeggeranno" con l'uovo di cioccolato...Probabilmente tra qualche giorno ne troverete traccia ovunque e non saprete come ciò sia stato possibile, ma nonostante le preoccupazioni da mamma-casalinga vorrei suggerirvi di lasciare che i vostri bambini rompano l'uovo con un bel pugno, sonoro e deciso..A parte l'aspetto della golosità,è proprio tutto li il divertimento... spesso le sorprese sono cosi' deludenti...Al bando le rotture dell'uovo con precisione chirurgica(c'è chi lo taglia con il coltello...)

Per chi fosse preoccupato dall 'idea che da quel momento in poi il nostro bambino possa diventare un pugile...bhe..insomma...il passaggio non è cosi' immediato...

Fate in modo che la rottura dell'uovo sia un momento speciale, in cui il vs bambino possa fare esattamente il contrario di quello che gli diciamo di fare tutti i giorni"non sporcarti, attento, tira sù le maniche, non con le mani..)solo quella volta li', con il vostro consenso...

Ai bambini piace trasgredire le regole...(ve ne siete accorti) ma un conto è farlo contro i genitori, un conto è farlo con i genitori...L'esempio dell'uovo di Pasqua ci permette di riflettere sul fatto che è bello talvolta essere complici dei nostri bambini nelle loro marachelle...Agli occhi del bambino sembreremo più veri...


buona Pasqua a tutti!



venerdì 3 aprile 2009


Bentrovate a tutte,

prima di tutto vorrei ringraziarvi per il fatto di aver aderito a questo progetto di condivisione di dubbi e speriamo..speranze…
Allora, parliamo di “stanchezza”delle mamme.
Stanchezza derivante da un carico di lavoro che aumenta con la nascita dei figli. Sappiate che le mamme(e le donne in generale) sono accomunate da una capacità che in termini tecnici si definisce “multitasking”, ovvero la capacità a fare più cose contemporaneamente: stirare e girare il sugo mentre si pensa alla riunione di domani al lavoro e con un’altra mano si veste il bambino per portarlo in piscina… Per affrontare questa stanchezza suggerirei a tutte di imparare a delegare…Imparare a distribuire i carichi di lavoro con il partner ad esempio potrebbe aiutare, e rappresenterebbe anche un modo per “stare insieme” in quel progetto di vita a cui abbiamo aderito..Chi se ne importa se il pavimento non è lindo “come quando lo pulisco io”…Bastano piccole cose, semplici, ma che aiutano tanto.Magari chiediamo al partner di che cosa si potrebbe occupare…Potremmo scoprire cose che nemmeno immaginavamo…

Altro aspetto che emerge è la gelosia dei vostri figli ,nipoti; questa gelosia è assolutamente normale e fisiologica, nel senso che i nuovi arrivati rappresentano agli occhi del bambino più grande un vero e proprio pericolo. Pensate a quanta fatica facciamo noi adulti ad adattarci a nuove situazioni, banalmente all’arrivo di una nuova collega in ufficio, alla nuova fidanzata di un nostro amico…Perché i nostri figli dovrebbero reagire diversamente?
Il cambiamento rappresenta un momento in cui il bambino si sente di dover affermare la propria presenza per non correre il rischio di perdere la propria priorità. Priorità in termini di amore che sente di ricevere da noi. Paradossalmente il bambino più grande vuole sentirsi “diverso”dal neo arrivato ma “uguale” a lui perché LUI(il pericoloso neo fratellino)accentra su di sé tutte quelle attenzioni che prima erano destinate a lui soltanto.
Non c’è una ricetta uguale per tutti e nemmeno gli psicologi hanno la bacchetta magica ma un buon modo di agire in questi casi consiste nel coinvolgere quanto più possibile il figlio più grande nella cura del figlio più piccolo; ad esempio chiediamogli di aiutarci a cambiare il pannolino, di stendere il borotalco sul culetto, di scegliere i biscotti al supermercato etc…Questo permette al bambino più grande di assumersi responsabilità verso il bambino più piccolo,di sentirsi più grande e sentire che noi abbiamo bisogno di lui.
I bambini sentono più con la pancia che con le orecchie, quindi ogni tanto facciamogli sentire che lui è “ancora il Primo”.Chiediamo al partner di occuparsi del cambio pannolino del bebè e intanto giochiamo con il primogenito, prendiamolo in braccio e strapazziamolo di coccole.
Altra questione il momento delicato dell’ottavo mese. Prima di tutto vorrei sfatare un mito, ovvero che ci sono momenti nello sviluppo del bambino più importanti di altri.
Tutto è importante, da quando sappiamo di aspettare un bambino in poi…Quindi potete anche permettervi di non essere”mamme perfette, da manuale” allo scoccare della fase critica.
Questo non significa che non bisogna portare la vostra attenzione a certi aspetti, ma una cosa è essere attente e un’altra è affrontare una nuova situazione con “ansia da prestazione” perchè “se mio figlio non funziona bene in quella fase li’ allora io sono una cattiva madre”
Per quanto riguarda la questione dell’ottavo mese, questa fase è quella in cui si attiva" l’angoscia dell’estraneo" che testimonia il fatto che il bambino riconosce la madre e la differenzia da tutte le altre persone, al punto che è angosciato in presenza di una persona non familiare. Questo fenomeno si accentua quando si verifica l’allontanamento momentaneo della madre.
Intorno agli otto mesi il bambino realmente riconosce la madre e la elegge figura di riferimento, tanto da sentirsi angosciato in presenza di persone che non conosce. Ma sappiamo anche che allo stesso bambino basterà guardare il volto della madre e decidere in base alla sua espressione se preoccuparsi o meno di ciò che sta avvenendo. E’ normale che in età pre-linguistica il bambino utilizzi il canale non verbale per ottenere informazioni rilevanti in base alle quali regolare il proprio stato emotivo.
Quindi, occorrerebbe conoscere meglio ogni situazione specifica per affrontarla in maniera adeguata, tuttavia i bambini cosi' piccoli ”prendono le misure” sui genitori, sperimentano quali sono le conseguenza delle loro azioni(se piango qualcuno arriva , qualcuno mi prende in braccio…)Per quanto riguarda il ritorno delle poppate notturne è meglio comunque sempre consultare il pediatra per avere maggiori rassicurazioni.
Se sullo sfondo c’è poi l’approssimarsi di un inserimento al Nido...questo rappresenta molto spesso più un problema per la mamma che per il bebè…Ripeto, il bambino fa il bambino, il genitore dovrebbe fare il genitore…e non è cosa semplice…


spero di esservi stata di aiuto..o perlomeno di sollievo per qualche istante.

venerdì 27 marzo 2009


Crescere è sicuramente un’esperienza bellissima e importante, ma è anche un cammino complicato sia per i bambini che per gli adulti. Lungo questo cammino si possono incontrare alcune difficoltà, che non saranno mai uguali per tutti. Quello che invece sembra essere piuttosto “comune” è un senso di insicurezza nell’educazione dei propri bambini.
Lavorando con i genitori, ma anche con tutte quelle figure di riferimento dei bambini come i nonni, gli educatori, gli insegnanti, ci siamo scontrate spesso con una domanda che l’adulto si pone, ovvero: “Che cosa sto sbagliando?”
E’ forte la tentazione di essere un “supergenitore” cosi’ come lo è quella di avere un figlio “perfetto”.
Ma la famiglia perfetta in stile Mulino Bianco sembrerebbe esistere solo in TV…
Cari genitori in ascolto, potete anche non crederci, ma uno dei vostri compiti è proprio quello di fallire ogni tanto… è impossibile fare sempre la cosa giusta con i bambini!
I ” bravi” genitori qualche volta sbagliano…ma i bambini crescono anche ogni volta che noi facciamo del nostro meglio senza riuscirci …
Questa difficoltà nell’educazione dei bambini spesso porta i genitori a ricercare delle occasioni in cui confrontarsi con altri genitori, e spesso queste occasioni vengono”ritagliate” in situazioni particolarmente informali, come all’uscita da scuola, durante l’ora di nuoto dei nostri bambini, alle feste di compleanno dei compagni di scuola…
Il Blog dell'associazione In-Oltre nasce appunto per soddisfare questa esigenza di confronto tra genitori, alle prime armi o meno, offrendo un luogo ”virtuale” dove poter soddisfare questo bisogno in modo consapevole; metteremo a disposizione la nostra esperienza e le nostre conoscenze di psicologhe per facilitare la riflessione e il confronto, partendo dai vostri dubbi, e dalle vostre proposte. E chissà che non troviate interessante il luogo “reale” della nostra associazione e le sue attività!

mercoledì 25 marzo 2009

STRESS



SIAMO TUTTI STRESSATI


Chi di noi non si sente o non si è sentito almeno una volta nella vita stressato? La giornata è costellata da tanti piccoli momenti stressanti che progressivamente esauriscono le risorse del nostro organismo.Alcune indagini hanno evidenziato che la maggioranza dei lavoratori, soddisfatti o meno della propria professione, è colpita da tensione emotiva, affaticamento, difficoltà a riposare. Secondo una recente ricerca, almeno un lavoratore europeo su tre è colpito da stress da lavoro. Le donne ne sono colpite in un numero maggiore rispetto agli uomini anche perché sempre più donne lavorano e cresce la difficoltà a conciliare il lavoro stesso con gli impegni famigliari. Ma anche lo studio, gli esami da preparare, le scadenze rappresentano una fonte di stress che determina una perdita di tono ed energia a livello fisico ma soprattutto a livello mentale. Molti studenti, verso la fine dell’anno scolastico o in corrispondenza di esami particolarmente difficoltosi, lamentano affaticamento e difficoltà di memoria e concentrazione; funzioni la cui efficienza è indispensabile per portare avanti lo studio.E non dimentichiamoci dello sport che se praticato intensamente, con allenamenti e competizioni, comporta un notevole dispendio di energie dell’organismo con conseguente stanchezza fisica e indebolimento generale.
se vuoi misurare il tuo livello di stress clicca sul link allegato.
Il test gratuito proposto è stato elaborato dal Prof. Luciano Rispoli e collaboratori. L'esito del test in questa forma non costituisce diagnosi ma solo una prima lettura del proprio stato di stress/benessere.

sabato 21 marzo 2009

Siamo lieti di segnalare le prossime attivita' della nostra associazione IN-OLTRE sul tema della psicologia del benessere.



STRESS E TECNICHE DI RILASSAMENTO
Fatica, stress e tensioni fanno parte della nostra quotidianita', occorre quindi concedersi qualche pausa per rilassare corpo e mente. Il seminario propone di illustrare alcune tecniche di rilassamento dopo avere esaminato i meccanismi psico-fisiologici responsabili di quello che definiamo "stress".

Durata: 2 ore
Costo: 20 euro (compresa tessera associativa)
Date e orari: Lunedi 30 marzo, ore 18.00-20.00 ; Martedi 7 aprile, ore 19.00-21.00

TECNICHE DI RILASSAMENTO PER LA PREPARAZIONE AL PARTO

Il seminario mira a riflettere sui meccanismi psicologici responsabili dell'ansia legata alla gravidanza e a far sperimentare alcune tecniche di rilassamento finalizzate a favorire un travaglio piu' breve e una migliore gestione del dolore.

Durata: 2 ore
Costo: 20 euro (compresa tessera associativa)
Date e orari: > Lunedi 30 marzo, ore 15.00-17.00 ; Venerdi 03 aprile, ore 11.00-13.00

Per entrambi i seminari si consiglia un abbigliamento comodo e di portare con con sé un materassino fitness
CONDUCONO le psicologhe Zamira Migliorini e Daniela Morello.
LUOGO DI SVOLGIMENTO :
Ass. IN-OLTRE (studio psicologico) via S.Pio V n. 4 - Torino (zona S.Salvario, a 2 minuti da Porta Nuova)

Tutti i seminari verranno attivati con un numero minimo di partecipanti, è dunque necessario ISCRIVERSI scrivendo via email all'indirizzo: associazioneinoltre@gmail.com



Oggi, 21 marzo è nato il blog dell'associazione In-Oltre!
E' stato un caso che nascesse oggi , giorno del solstizio di primavera, della rinascita dei colori e dei profumi della natura.Ci piace pensare che questo sia di buon auspicio dato che in questo blog parleremo proprio di nascita e di benessere legato a questo evento, ma non solo...
Buona primavera a tutti!




ATTIVITA'



CRESCERE UN FIGLIO. GRUPPI PER GENITORI DALL'ATTESA AI 5 ANNI


Che cosa è
Un gruppo per riflettere e confrontarsi sul ruolo di genitori in termini di identità e di conoscenze.
Si parlerà delle tappe cruciali dello sviluppo infantile (alimentazione, nanna, ciuccio, pannolino, socializzazione, gioco, nido e scuola materna, baby-sitter, regole, capricci.....) e delle relazioni familiari (rapporto di coppia, gelosie tra fratelli, rapporti tra le generazioni....).
Si affronteranno aspetti fondanti del legame tra genitori e figli, come la comunicazione, la mediazione dei conflitti, la risposta alle reazioni emotive del bambino.
I partecipanti saranno sensibilizzati a prendere coscienza del potenziale delle proprie risorse per attivarle e valorizzarle.

Chi può farlo
I futuri genitori in attesa e i genitori con figli fino ai 5 anni di età

A cosa serve
- vivere al meglio le tappe evolutive familiari
- consolidare i legami tra genitori e figli
- prevenire i conflitti familiari e il disagio infantile
- mantenersi costantemente informati
- confrontarsi e promuovere relazioni con altre famiglie

Quando, Come e Dove
Otto incontri di un'ora e mezza ciascuno, il giovedì ogni quindici giorni dalle 18.00 alle 19.30
Gruppi di massimo 12 partecipanti
A Torino, in Via Parini n. 5, presso la sede del Baby Parking GIOCOTANTO della Cooperativa Stranaidea

Contatti
tel: 338/7048921
mail: associazioneinoltre@libero.it