martedì 22 dicembre 2009

Libri sotto l'albero!

Il Natale è alle porte.

Si incartano gli ultimi regali...Magari si comprano ancora gli ultimi regali..Per quelli di voi che non sapessero cosa regalare ai propri figli, nipotini, cuginetti, consigliamo di regalare un libro..Perchè?

Perchè regalando un libro ai vostri bambini regalate molto più di una storia....Regalate un'occasione unica e irripetibile di crescita! Leggere fiabe ad alta voce stimola infatti lo sviluppo cognitivo del bambino, la sua capacità di esprimere le emozioni, lo sviluppo del linguaggio e delle sue abilità sociali e culturali, oltre a promuovere e rafforzare i legami familiari e la relazione genitori/figli.

Ai genitori sono richieste molte abilità e capacità per accudire al meglio il proprio bambino: nutrirlo,addormentarlo, giocare con lui etc...Non dimentichiamoci però di un' altra attività di cura di pari importanza: leggere ai bambini, “nutrirli” di parole (e non solo di latte e pappette).

Un bambino è troppo piccolo per “pensare” per come noi “grandi” intendiamo in termini razionali questa funzione...La sua struttura mentale non ha l'ampio potere di astrazione di quella adulta, è ancora poco in grado di elaborare concetti astratti e formulare ipotesi.

Attraverso la lettura però il bambino conosce il mondo (senza muoversi da casa) e il modo in cui stare nel mondo: la lettura potenzia la capacità di pensare, stimola la curiosità, la fantasia, l'immaginazione, la memoria, l'attenzione.

Anche se i bambini molto piccoli non sanno leggere, l'esposizione alla parola (udire le parole delle fiabe tramite la voce di mamma e papà) e vedere i segni grafici di cui sono fatte (le parole scritte sul libro) influisce sulla loro futura capacità di comprendere le parole e quindi poi anche di usarle! Arrichisce il vocabolario, migliora la qualità lessicale e favorisce il successo scolastico...

I bambini abituati alla lettura sviluppano nel tempo maggiori risorse umane e sociali: sono quei bambini che se la cavano meglio...che sanno affrontare meglio le situazioni e risolvere prima i problemi. E anche in questo senso la lettura sembra giocare un ruolo importante...Come?

I bambini si identificano ben presto con i personaggi delle storie e in questo modo possono sperimentarsi nelle più svariate situazioni!Non dimentichiamoci poi che attraverso la favola il bambino viene a contatto anche con le sue emozioni: la paura (per aver incontrato un leone nella giungla ) la sorpresa (per aver trovato un tesoro nascosto in fondo al mare) la felicità (del principe che trova la sua principessa), etc...

La favola insomma più di ogni altra narrazione è un canale di accesso privilegiato per conoscere il mondo e le proprie emozioni: i bambini possono cosi' costruire i primi pensieri sulla realtà che li circonda, riconoscere ed esprimere le paure e le gioie che hanno dentro di loro ed esprimere queste emozioni in una situazione protetta: dentro l'abbraccio di mamma e papà.


Quando iniziare a leggere fiabe ai propri bambini?

Data l'attività e la ricettività del bambino già durante la vita intrauterina sarebbe auspicabile e consigliabile leggere fiabe ai propri bambini già durante la gravidanza...

Il feto entra in contatto, mediante i suoi organi di senso, con l'ambiente materno e quindi con gli stessi stati emotivi e psicologici sperimentati dalla madre, e di tutto ciò che egli percepisce nella vita uterina resterà “una traccia” nella sua memoria e su questi precoci apprendimenti si costruirà progressivamente la sua struttura mentale. La comunicazione che si instaura tra la madre e il feto è determinante per l'importantissima relazione di attaccamento madre-bambino.
L'attaccamento, fondamentale per il successivo sviluppo psichico del bambino non inizia dunque nei primi attimi successivi al parto, bensì comincia molto prima e si instaura durante tutti i nove mesi di gravidanza.
Durante questi 9 mesi si crea un rapporto simbiotico tra madre e bambino, simbiosi che viene a modificarsi nel momento in cui il bambino nasce.

Spesso le mamme,a pochi giorni dal parto, esprimono ” nostalgia” per la pancia che non c'è più...Ma non perchè si preferivano più rotonde e morbide...ma come se perdere la pancia potesse rimandare all'aver perso “ l'esclusiva” sul rapporto con il bambino. Dopo il parto ci sono i papà e tutte le altre figure di riferimento con cui”condividere”il bambino....

Ma la mamma è la mamma (per la gioia dei papà...), tant'è che da subito il bambino riconosce la sua voce e la sa distinguere da tutti gli altri, a conferma dell'esistenza di una relazione con la madre , insaturata già durante il periodo prenatale: una tale preferenza non può essersi infatti sviluppata nelle poche ore di vita extrauterina trascorse dalla nascita, ma deve essersi stabilita nei periodi precedenti.

Gli elementi fondamentali del suono (scansione, ritmo e intonazione) cominciano quindi a essere memorizzati fin dalla vita intrauterina; sembra evidente insomma che esiste fra madre e figlio un legame prenatale costituito dai suoni.

La nascita comporta per il neonato un importante cambiamento: da un ambiente acquatico i cui confini sono le pareti calde, confortevoli e sicure del ventre materno,ad un ambiente aereo, dai confini estesi, sconosciuto, sovrabbondante di stimoli,molti dei quali nuovi e inconsueti.

Tutti gli stimoli ritmico-acustici che il bambino ha esperito nel ventre materno hanno, se riascoltati dopo la nascita, il potere di rassicurarlo, di condurlo dall’agitazione alla tranquillità.

Diventa importante quindi per la coppia madre/bambino la continuità tra l’esperienza sonora prenatale e quella postnatale:è bene che la madre (ma anche il papà) legga fiabe al bambino,gli parli, canti una filastrocca per lui, sia prima che dopo la nascita!Anche perchè, una volta nato, queste saranno tutte occasioni per imparare a conoscerlo sempre più, attraverso le sue reazioni alla voce.

Ecco come la voce diventa vero e proprio strumento che facilita la relazione con il proprio bambino.

Perchè? Perchè leggere ad alta voce una fiaba al nostro bambino, magari racchiusi in un abbraccio, o sdraiandolo sulla nosta pancia, è un’attività totalizzante, spesso vissuta in modo entusiastico dai bambini proprio perché garantisce loro un’interazione piena ed esclusiva con la persona adulta.

Il genitore può ritrovare nel momento della lettura quel contatto pelle a pelle che ha caratterizzato la fase di vita intrauterina del bambino, e il grande vantaggio è che lo possono fare anche i papà!!! Attraverso la lettura anche i papà hanno l'occasione per vivere “ con la pancia” il contatto con il loro bambino.
Per questo nella genesi di un buon sviluppo psichico del bambino l'attenzione è caduta anche, oltre che sulla madre, anche sul padre e sull'interazione di coppia e dell'intera famiglia.

La presenza e il coinvolgimento del padre è di estrema importanza per lo sviluppo del bambino, quidi l'attenzione viene sempre più spostata, dal rapporto madre-bambino, alla triade madre-padre-bambino; il futuro padre contribuendo a mantenere un'atmosfera di sostegno, protezione, serenità e comunicando con il bambino attraverso la propria voce e il contatto, crea le basi per il primo legame, fondamentale per lo sviluppo relazionale futuro del bambino.
E non
dimentichiamo l'utilità della lettura per “cementare” ulteriormente il rapporto di coppia, durante la gravidanza e dopo la nascita del bambino: la lettura della favola (alla “pancia” o al bambino ormai nato) può essere infatti un momento in cui la coppia, prima di tutto, si incontra e si sperimenta in un'intimità nuova.


La lettura quindi gioca un ruolo importante per far nascere nei bambini, il più precocemente possibile, il piacere dell'ascolto e il gusto della narrazione e, di conseguenza, il desiderio di imparare a leggere e la motivazione per continuare a farlo, negli anni successivi, anche al di fuori della scuola.





ATTIVITA'



CRESCERE UN FIGLIO. GRUPPI PER GENITORI DALL'ATTESA AI 5 ANNI


Che cosa è
Un gruppo per riflettere e confrontarsi sul ruolo di genitori in termini di identità e di conoscenze.
Si parlerà delle tappe cruciali dello sviluppo infantile (alimentazione, nanna, ciuccio, pannolino, socializzazione, gioco, nido e scuola materna, baby-sitter, regole, capricci.....) e delle relazioni familiari (rapporto di coppia, gelosie tra fratelli, rapporti tra le generazioni....).
Si affronteranno aspetti fondanti del legame tra genitori e figli, come la comunicazione, la mediazione dei conflitti, la risposta alle reazioni emotive del bambino.
I partecipanti saranno sensibilizzati a prendere coscienza del potenziale delle proprie risorse per attivarle e valorizzarle.

Chi può farlo
I futuri genitori in attesa e i genitori con figli fino ai 5 anni di età

A cosa serve
- vivere al meglio le tappe evolutive familiari
- consolidare i legami tra genitori e figli
- prevenire i conflitti familiari e il disagio infantile
- mantenersi costantemente informati
- confrontarsi e promuovere relazioni con altre famiglie

Quando, Come e Dove
Otto incontri di un'ora e mezza ciascuno, il giovedì ogni quindici giorni dalle 18.00 alle 19.30
Gruppi di massimo 12 partecipanti
A Torino, in Via Parini n. 5, presso la sede del Baby Parking GIOCOTANTO della Cooperativa Stranaidea

Contatti
tel: 338/7048921
mail: associazioneinoltre@libero.it